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RELAZIONE circa lo stato dei lavori al Santuario di Santo Stefano, redatta da CARLO COLUCCI fu Carlo, Consigliere Comunale di Baiano (1915)
Il direttore del Santuario di S. Stefano, il molto Rev. Can. D. Andrea Ferrara, giovane di vivido ingegno, dotato di un'attività non comune e di larghe vedute moderne, decise di apportare delle modifiche al modesto Santuario, affinchè questo potesse degnamente rispondere alle esigenze del nuovo impulso dato al culto del S. Patrono.
Prima di tradurre in atto tale suo ideale volle comunicarlo a noi per gli opportuni suggerimenti tecnici circa l'esecuzione dell'opera.
Incaricati d'esprimere il nostro modesto parere sul da farsi volemmo dare uno sguardo alla Chiesa, onde determinare, per quanto la nostra esperienza poteva suggerirci, come darle un armonico sviluppo di ampliamento, di statica e di decorazione.
Nè tardammo molto a formarci un concetto di quanto poteva farsi, dato il sito, l'ubicazione della Chiesa e quella della proprietà che la circuiva.
Notammo subito che la Chiesa era troppo angusta per poter contenere l'enorme affluenza di persone che ivi si recano anche di lontano a venerare la Prodigiosa Immagine di S. Stefano, e così ci convincemmo che fosse necessario creare delle grandi cappelle laterali aggregate ad essa, mercè grandi archi di comunicazione, in modo da risultare nel complesso una Chiesa a tre navate, tale da rispondere degnamente alle nuove esigenze.
Ma prima sottoponemmo l’idea delle modifiche e delle aggregazioni di nuove fabbriche, all'autorevole parere dell'Ingegnere Professore Felice Ippolito, dal quale avemmo piena approvazione e d'accordo con lui, che da questo momento assunse la direzione dei lavori, fiduciosi ci accingemmo all'opera.
Fu nostro principale dovere mettere a conoscenza l'ottimo direttore del Santuario della non lieve somma che occorreva all'espletamento del progetto, e lui, fiducioso nell'aiuto di S. Stefano e dei fedeli, volle che l'opera si iniziasse, così come la dignità e le cresciute esigenze del Santuario richiedevano.
Il 27 Settembre 1910 tra il giubilo dell'intera cittadinanza, furono iniziati i lavori da una squadra di muratori, diretti dal maestro Tulino Francesco; oggi, ben può dirsi, siano in buona parte già eseguiti.
1° La muratura del lato sinistro del Santuario è tutta completata: si compone di un campanile artistico al prospetto, di cinque cappelle e la cona. L'ultima di dette cappelle con la cona, sono già decorate a stucco, con splendidi finestroni in ferro a vetri colorati; altare e pavimento di marmo, di un gusto veramente squisito, ed eminentemente artistico. Ivi si è creata ancora una spaziosa nicchia per la bellissima e maestosa immagine del Sacro Cuore di Gesù del Cav. Guacci di Lecce.
I lavori di stucco sono stati eseguiti dall'artista Ilioneo Forte di Nola, ed i lavori in ferro dai meccanici Francesco Acierno e Stefano Vecchione di Baiano; i lavori di marmo dalla Ditta Petrino di Nola.
2° Al lato destro si sono costruite due cappelle già complete di tutta la parte muraria.
3° Al vecchio Santuario fu rifatto il tetto quasi per intiero e moltissime riparazioni, con applicazione di asfalto a tutta la superficie dei lastrici.
4° La soffitta di detta chiesa, su apposito disegno del Direttore dell'opera Prof. Ippolito, fu eseguita in legno dai due bravi ed intelligenti artisti Napoletano Pasquale fu Nicola e Balletta Salvatore. Ora a detta soffitta non manca che la sola decorazione e doratura delle cornici, nonchè tre grandi quadri allusivi al martirio del Santo.
Ed è nostro desiderio che detti quadri siano eseguiti da mano maestra, il di cui pennello sappia ritrarre al vivo il sublime atteggiamento del nostro Protomartire:
“Orando all'alto Sire in tanta guerra
Che perdonasse i suoi persecutori
Con quell'aspetto che pietà dissera.”
(Dante: Purgatorio C. XV)
Per poter dare una piccola idea di quanto si sta facendo, presentiamo ai lettori una pianta del Santuario come era, ed un'altra pianta di quello che tra breve sarà, ed il relativo prospetto il quale sarà maggiormente abbellito di decorazioni e di statue se la Provvidenza benedirà sempre le aspirazioni del nostro giovane Direttore.
I lavori murari al lato destro non si sono ultimati, perchè delle casuppole una volta di proprietà della Chiesa ed in tempo lontano cedute balordemente con canone ad estranei, fin ora non si son potute ottenere, non ostante l'intercessione di autorevoli persone. Si spera però che al più presto si venga a più miti consigli.
Nella prossima primavera al lato destro del Santuario sarà costruito uno spazioso Oratorio per la Congrega di S. Stefano e propriamente in prolungamento alla cappella di prospetto all'attuale nicchia del Santo.
Di lato sarà costruita ancora la nuova sacrestia con adiacenti locali ed accessori.
Stimiamo inutile dire dei sacrifici sostenuti dal Rev. Can. D. Andrea Ferrara per potere in parte rimediare alle spese fin oggi fatte; giacchè molti operai muratori, stuccatori, marmisti, ecc., e per la maggior parte il Tulino , sono creditori di alte somme.
Il concorso dei fedeli ben limitato, e qualche piccolo sussidio del Comune offerto nel 1911, non sono sufficienti a poter effettuare il complimento dell'opera; occorre che ciascuno si compenetri e concorra come può.
Si pensa ancora alla costruzione di un Ospedale del quale si è già redatto un progetto. Noi, nel terminare questa breve relazione, in nome di quell'amore che ciascun porta al natio loco, rivolgiamo un caldo appello a tutti i cittadini, specie a quelli, che, lungi da Baiano, nelle lontane Americhe, mantengono viva la fede ed alto il nome di S. Stefano, perchè tutti si cooperino e concorrano all'attuazione di un'opera altamente civile ed umanitaria.
CARLO COLUCCI fu Carlo, Consigliere Comunale di Baiano
(da <Il Primo Martire>, Anno VI, 1914-15, a cura del Can. Andrea Maria Ferrara, Direttore del Santuario)
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Nel 1906 arriva a Baiano don Andrea Maria Ferrara [nato a Napoli il 5 Ottobre 1880 da Raffaele (originario di Baiano) e Anna Alfano], nella casa di proprietà della famiglia al numero civico 66 di Corso Garibaldi, «dopo lunga assenza al paese dei suoi padri.
Un personaggio di nobile aspetto, un religioso ben dotto, amato e stimato da tutti i baianesi durante il suo ministero parrocchiale, un sacerdote intelligente, un grande oratore, dotato di vasta e profonda cultura.
Nel 1908 il Vescovo della Diocesi di Nola, Mons. Agnello Renzullo, gli affida la Parrocchia di Santo Stefano, che purtroppo era «in completo abbandono»[1], «troppo angusta […] un modesto Santuario[2]».
Grande è la sua gioia, come scriverà in seguito egli stesso: «Io che amo la terra dei miei antenati, che sento tutta la poesia dei miei monti e della mia valle, che conservo gelosamente nel cuore i cari ricordi dell’infanzia passata sotto il sorriso della Mamma perduta, io fido nell’avvenire di questo paese così benedetto da Dio.»
Trasforma allora questa sua gioia in missione per la diffusione del culto di Santo Stefano e leva alta la voce, affinché quella chiesetta diventi maggiormente degna del culto del Primo Martire della Cristianità
Comincia così la sua azione martellante per scuotere le coscienze dei fedeli e coinvolgerli nel suo “sogno”.
Parroco d’azione qual è, intraprendente, pieno di risorse fisiche e mentali, comincia a programmare cosa fare e come farlo, sicuro di ottenere il pieno appoggio dai Baianesi per portare a termine una grandiosa opera.
Occorrono un progetto, un direttore dei lavori, le maestranze e, con la benedizione di Santo Stefano, i soldi. Tanti soldi. Contemporaneamente deve programmare la sua missione di parroco e soprattutto coinvolgere la gioventù baianese in attività sociali, culturali e sportive per tenere alta la fiamma dei valori cristiani.
Anticipando i tempi per il nostro piccolo paese, con un savoir-faire intriso di grande modernità capisce che la comunicazione è uno strumento importantissimo per coinvolgere i fedeli. Alla sua brillante e appassionata oratoria unisce allora la stampa e la fotografia. Per quest’ultima ottiene col suo saper fare la collaborazione di Lorenzo Colucci, titolare dello studio “fotografo e vendita articoli fotografici”, e di Emanuele Kemps, un parigino arrivato a Baiano al seguito del Principe di Sirignano, di cui era uomo di fiducia ed amministratore dei suoi beni; titolare della “Premiata fotografia Emanuele Kemps, Baiano” aperta dopo il matrimonio con Caterina Foglia.
Per i lavori di ristrutturazione della chiesa con molto buon senso interpella il Consigliere comunale Carlo Colucci fu Carlo [in seguito Commissario prefettizio nel 1931 e Podestà dal 1932 al 1936] al quale espone il disegno che da tempo ha in mente: l’ampliamento del misero Santuario, la costruzione di due campanili e, successivamente, l’ospedale per i poveri. Per la redazione del progetto si affida all’ing. prof. Felice Ippolito, di Mugnano del Cardinale, un vero maestro!
“Senza soldi non si cantano messe” recita un vecchio saggio popolare. Bisogna escogitare strategie e soluzioni intelligenti, sapendo che non è facile mettere le mani nelle tasche della gente.
Ma lui ha molta fede nella Provvidenza e la forza di affrontare le sfide e gli ostacoli che si presentano lungo il sentiero tortuoso della vita.
Organizza allora la vendita di oggetti sacri e comunica che «Gli oggetti religiosi riguardanti il nostro Santo si vendono nella Sagrestia del Santuario ed in Via Corso Garibaldi N. 21, presso lo Studio di Pittura del Sig. Vincenzo Epifania», con ricco e svariato assortimento di statuette, quadri, corone, crocifissi, medaglie, cartoline illustrate artistiche, ecc. come egli stesso pubblicizza sul quarto di copertina del Numero Unico del 1914-15 dell’opuscolo «Il Primo Martire!» insieme ai seguenti altri prodotti:
«Omaggio al Primo Martire». Fiori raccolti dal Sac. Andrea Mª Ferrara, 1908, Lire 1,00 a beneficio del Santuario.
«Santuario di S. Stefano Protomartire». Cenni Storici – Baiano, pel Sac. Andrea Mª Ferrara, 1909, L. 0,10.
«Vita di S. Stefano Protomartire». Scuola Tipografica Libraria Salesiana S. Benigno Canavese, 1908, pel Sac. A. Mª Rocca, L. 0,30.
«Cartolina – Ricordo. Vita di Santo Stefano» pel Sac. Andrea Mª Ferrara, 1910, L. 0,05.
«Triduo e preghiere in onore di S. Stefano Protomartire», Sac. Andrea Mª Ferrara, 1911, L. 0,05.
«Pigliami per tuo Avvocato ancora quest’anno e vedrai!». Calendario murale su elegante cartone, stampato a due colori, L.0,40.
«Preghiamo S. Stefano!». Novene e preghiere pel Sac. Andrea Mª Ferrara, 1914, L.0,10.
«Cartolina Illustrata del Santuario». In platino lucido a colori, tricomia e fototipia nera, L. 0,05 e 0,10 ognuna.
«Voglio essere con te tutti i giorni!». Splendido calendario mensile a 3 colori, L. 0,50.
«Portami con te; sarò la tua benedizione!». Elegante calendario tascabile, Cent. 5 ognuno.
«Il Protomartire!». Grandioso dramma in 3 atti per un Sacerdote di Baiano, 1915, L. 1,00.
MA LA NOVITÀ ASSOLUTA È LA STAMPA DI DUE PERIODICI, con i quali sceglie, con molta lungimiranza, di interfacciarsi coi fedeli, di pubblicizzare gli eventi più importanti del territorio e del Santuario, per diffondere sempre più il culto per Santo Stefano e per sollecitare continuamente i devoti del Protomartire a dare contributi per la realizzazione delle opere progettate:
«Il Primo Martire!», Tipografia Irpina, Avella, in due versioni: periodico bimestrale e pubblicazione annuale in Numero Unico, entrambi in formato libretto (di colore rosso) 16x24, a partire dal 1908.
«Il Primo martire!», Tipografia Econ. Dir. G. Rubino, Nola, periodico mensile, in formato tabloid 27x38, a partire dal 1909.
Sulle copertine del “Periodico Bimestrale” e del “Numero Unico” annuale viene ricordato ai fedeli che la pubblicazione è «intesa a provvedere alla restaurazione del Santuario dedicato al prodigioso Protomartire S. Stefano ed alla fondazione di un ospedale per gli infermi poveri in Baiano ed è riportata la benedizione del Vescovo di Nola Agnello Renzullo. Sul periodico mensile c’è anche la benedizione del Vescovo Egisto Melchiori.
Il periodico mensile viene distribuito con sottoscrizione dell’abbonamento, il cui costo nei primi anni è di L.2,00 per quello ordinario, di L. 5,00 per quello d’incoraggiamento; successivamente L.5,00 e L.10,00. Per l’America, invece, l’abbonamento è sempre di un dollaro.
E, sicuro che nessuno negherà l’incoraggiamento e l’aiuto, invoca la carità cristiana per la costruzione di «un modesto ospedale: un’opera di beneficenza e di civiltà ispirata dalla fede nel Protomartire e che dica i prodigi del nostro Santo».
Chi semina bene, raccoglie buoni frutti, dice un vecchio adagio.
Tantissimi fedeli rispondono all’appello e cominciano ad arrivare offerte sia dall’estero sia dai devoti di S. Stefano di ogni regione italiana.
Il Parroco annota e pubblica con molta pignoleria nelle rubriche “Pioggia di Paradiso!” i nomi degli zelatori con le somme donate ed i nomi di coloro che sottoscrivono gli abbonamenti al giornale e al periodico, con la speranza che siano di esempio e di stimolo ad altri fedeli.
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[1] Avv. RAFFAELE FERRARA, in Omaggio al Primo Martire, Santo Stefano Protomartire, p.39, Avella, Tipografia A. Ferrara, 1908.
[2] CARLO COLUCCI, Il Primo Martire, Numero Unico, 1914-15, p. 7.