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Le reliquie del Protettore conservate nel Santuario

(dal numero Luglio - Agosto 1944 del Bimestrale Cattolico "Santo Stefano"; Direttore responsabile Can. Stefano Boccieri, tipografia Rubino, Nola )

Approssimandosi il 3 agosto, giorno in cui la Chiesa, e noi figli di Baiano specialmente, celebriamo il rinvenimento degli avanzi mortali del Protomartire, diremo delle reliquie di Lui conservate nel nostro Santuario.

Ne abbiamo già altre volte accennato nel periodico; ma vogliamo farlo questa volta con più larghezza, perché ne resti la memoria ai venturi.

Le reliquie del Protettore da noi conservate, sono 8; di esse però una soltanto era custodita nella Chiesa e venerata dai nostri padri nei tempi remoti; le altre furono donate o acquistate in tempi relativamente recenti. La reliquia, di cui si tratta, consiste in un minuscolo frammento delle ossa del Protomartire, suggellato in un astuccio, fissato ad una sfera. Non ai sa come e quando pervenne alla nostra Chiesa; ma abbiamo appreso da antiche memorie, conservate nell’archivio parrocchiale, che essa veniva esposta, ogni anno, nella festa del 26 dicembre e poi nel giorno 3 agosto.

Per questa reliquia, nell’anno 1847, fu fatto eseguire, a Napoli, dai fedeli baianesi un reliquiario di argento, di (onze 24, costato ducati 48.

Ricorderò, ancora a proposito di tale reliquia, un fatto assai strano. Un giorno, non fu più trovata nella Chiesa né la reliquia, né il reliquiario. Che cosa mai era accaduto? Semplicemente questo: per ragioni, rimaste misteriose, la reliquia era stata portata in casa del Can. Ab D Giovanni Antonio Boccieri, senza che, a quanto pare, ne sapesse qualche cosa il Parroco. Poco dopo, morto il Can. Boccieri, nessuno seppe dire dove fosse la reliquia preziosa.

Trascorsi alcuni anni, essa fu rinvenuta, per caso, tra gli oggetti del defunto Canonica, e gli eredi di lui la cedettero al Rettore della Chiesa di S. Croce, ignorando che fosse quella già tanto venerata nella Chiesa di S. Stefano. Per le insistenti preghiere del Parroco D. Andrea Ferrara, la reliquia fu restituita, finalmente, al nostro Tempio; ma senza il reliquiario di onze d’argento 24, costato ducati 48.

Oltre questa reliquia, ne possediamo due altre: quelle che così spesso i fedeli vedono esposte nel ricco reliquiario sull'altare del Santo: un'ampollina can il sangue ed una parte del cranio del Protomartire.

Se possediamo un tanto tesoro, è tutto merito di un umile laico francescano, Fr. Francesco Capone. Che il Signore lo abbia in gloria! Il fraticello, baianese di nascita e di cuore, dimorando in un Convento  di Napoli, poté sapere che alcune reliquie del grande Protettore del suo paese si trovavano presso un sacerdote napoletano, il Rev. D. Luigi Tizzano. Da allora, non si diede più pace, se non quando ottenne dal pio Reverendo le desiderate reliquie, per depositarle nel nostro Tempio. Questo avveniva verso il 1882.

Per completare la cronaca, diremo che il Rev. Tizzano aveva ricevute le due reliquie da un certo Sig. Gennaro Casolaro, il quale, a sua volta,  le aveva ereditate da un suo zio, Rettore della Chiesa di S. Gaudioso, a Capo Napoli.

Or sono più che 40 anni, il Parroco del tempo, avendone prima chiesto il permesso al Vescovo di Nola, cedeva al Santuario di S. Filomena, nella vicina Mugnano del Cardinale, una parte della reliquia del cranio, che fu del Protomartire. Si vedono ancora oggi nella teca i segni della mutilazione della reliquia. Fa d’uopo dire che noi non avremmo mai chiesto al Vescovo un tale permesso e che avremmo preferito tenere tutta per noi la reliquia preziosa?  In seguito, per interessamento della famiglia  del fu comm. Francesco Napoletano e per benignità della Madre Superiora delle Suore di Carità in Mugnano, furono restituiti al nostro Santuario due frammenti, staccatisi dalla reliquia donata, rinchiusi in astucci, adorni di pietre colorate.

Nell’anno l9l7, un distinto e religiosissimo gentiluomo napoletano, l'Avv. Salvatore Giannattasio per il tramite della Curia di Nola, faceva pervenire a questo Santuario un’altra delle reliquie cospicue,  che conserviamo; una seconda ampollina con il sangue del Martire commisto a granelli di lapillo. Il pio gentiluomo dichiarava che la reliquia era stata gelosamente conservata dalla sua famiglia, avendola ricevuta gli antenati, per eredità diretta, nientemeno che dal Papa Onorio III. Per chi non lo sappia, notiamo che Onorio III, eletto Papa nell’anno di grazia1216, moriva dopo 11 anni di pontificio, cioè nel 1227, e che

si segnalò per il suo grande zelo nella lotta contro gli eretici Albigesi, allora pullulanti nelle regioni dell’alta Italia e specialmente nel mezzodì della Francia.

Altre reliquie, di minor valore, venivano raccolte, con lunga pazienza e richieste, dal Parroco Ferrara, per depositarle nell’artistica urna da lui fatta appositamente costruire ai piedi dell’altare del Santo.

E noi, che abbiamo ricevuto il sacro deposito, lo custodiremo con vigile amore, per trasmetterlo alle generazioni venture, inviolabile palladio della fede e della speranza sicura di Baiano nel suo grande Protettore.

Il Parroco, Can. Stefano Boccieri

[P.S. L'immagine delle reliquie è stata pubblicata a pagina 50 del Numero Unico annuale  1914-15 de "Il Primo Martire", Premiata Scuola Tipografica dei Sordomuti - Ss. Filippo e Giacomo, 21 - Napoli; Direttore responsabile Can. Andrea Maria Ferrara]