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Nel 1925 pubblica due opuscoli di quattro pagine ciascuno, per la ricorrenza del XXIII Giubileo promulgato da Papa Pio XI con la bolla “Infinita Dei misericordia del 29 maggio 1924..

Il primo

“Per la venuta a Baiano di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vescovo il 6 gennaio 1925”, Tipografia Econ. Dir. G. Rubino, Nola,  perché il popolo sappia chi riceve: Mons. Egisto Domenico Melchiori, dopo solo 17 giorni dal suo solenne ingresso nella Diocesi di Nola, in segno di “Degnazione di benevolenza paterna che ci obbliga di scrivere a caratteri d’oro nella storia del nostro Santuario la data memoranda e che lo rende più caro al nostro cuore di figli, giacché vediamo in  Lui il degno continuatore dell’opera costante di amore spiegata a prò del Tempio di S. Stefano dal santo e vecchio Vescovo Mons. Agnello Renzullo”.

Il secondo

 Pubblicato il giorno della Pasqua di Resurrezione del 12 aprile 1925: “Ricordo del Precetto Pasquale del 1925”, con gli “Esercizi spirituali annuali, predicati dai Rev.mi P.P. Missionarii”, che si fanno sotto la “valevole protezione” dell’immagine di Maria SS.ma del Buon Consiglio, venerata nel Santuario di Santo Stefano.  “Figliuoli dilettissimi”, scrive il parroco, “l’Anno Santo ha le sue origini da Mosè per comando avuto dallo stesso Dio sul monte Sinaj. Gli antichi Ebrei ritenevano l’Anno Santo l’anno del Signore e della generale espiazione delle colpe. Noi cattolici dobbiamo santificare quest’anno con gli stessi sentimenti di amore e di espiazione e per usufruire del gran tesoro delle Sante Indulgenze che cancellano le nostre colpe e le pene, dobbiamo osservare le condizioni imposteci dal Vicario di Gesù Cristo e Padre di tutti i fedeli: il Papa.”